Questa è la modalità più semplice che permette la configurazione di un apparato dalla modalità vergine.
E' necessario aver configurato e collegato almeno un "Provisioner" ovvero un Mikrotik opportunamente configurato allo scopo in grado di far "vedere" a CloudTik tutti gli apparati Mikrotik collegati alle porte dedicate a questa funzione.
La procedura è piuttosto semplice:
- collego la porta ether2 del nuovo mikrotik al "Provisioner"
- apro il pannello web, scelgo la funzione "Autoprovisioning"
- scelgo il template, inserisco le eventuali variabili, e la modalità "Via L2 Autoprovisioning"
- seleziono il Mikrotik da configurare dalla lista proposta e clicco su "PAIR & PROVISION"
Tecnicamente CloudTik utilizza il provisioner sia per la parte di neighbor discovery che per la capacità di usare il "mac-telnet" per iniettare i necessari comandi in grado di abilitare il pairing con il nuovo apparato da configurare
BeneficiI benefici di questa implementazione sono direttamente correlati con i bisogni , ovvvero:
- posso configurare o ri-configurare un apparato molto più velocemente di prima in entrambe le modalità descritte
- abbasso in maniera drastica l'impatto dell'errore umano e dell'entropia - meno sviste e più certezza di "funzionare al primo colpo"
- standardizzo le configurazioni grazie ai template - non più migliaia di configurazioni diverse, senza commenti fatte secondo "la mano dell'artista"
Per chiQuesta funzionalità diventa indispensabile per chi ha necessità di gestire e di configurare un considerevole quantitativo di Mikrotik, dove l'ottimizzazione del tempo delle risorse dedicate al provisioning / delivery dei servizi diventa fondamentale oltre a un risparmio economico importante per l'azienda : posso concentrarmi nel fare attività più di valore e meno ripetitive e meccaniche. Non solo, la standardizzazione che si introduce , permette di ridurre l'impatto di eventuali sviste che ricadrebbero sul reparto di assistenza tecnica per attività di "guasto in attivazione".
In realtà i benefici si vedono anche in chi ha pochi apparati da gestire; nonostante il tempo ottimizzato nella prima fase di configurazione non sia così "disruptive" diventa molto preziosa l'automazione e standardizzazione per eliminare errori di configurazione iniziali e quindi aumentare la qualità del servizio percepito.
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